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Danese Milano

La storia di Danese Milano è un racconto di cultura materiale, di funzioni suggerite, di pedagogie discrete e di pratica bellezza. L’eredità dei fondatori, con il lavoro svolto da Bruno Munari, Enzo Mari, Angelo Mangiarotti e Achille Castiglioni, si ritrova nel catalogo dove prosegue con i progetti di Matali Crasset, Elliot Erwitt, Marco Ferreri, James Irvine, Naoto Fukasawa, Martì Guixè, Jonathan Olivares, Paolo Rizzatto, Francisco Gomez Paz, Jean Nouvel e BIG.
Sin dalla sua fondazione negli anni ’50, da parte di Bruno Danese e Jacqueline Vodoz, Danese Milano è un’azienda che dà valore allo spazio. Lo fa con un catalogo di oggetti dirompenti. Lo spirito del tempo e la centralità dell’essere umano si riflettono nell’importanza che l’azienda assegna alla scelta degli autori che coinvolge. La qualità dei materiali che applica e la sintesi di forme raggiunte finora trascendono la stagionalità. La creazione di archetipi per la casa e per l’ufficio come la volontà di progettare oggetti contemporanei la cui innovazione non si diluisce nel corso della storia è il solco che Danese continua a tracciare ancora oggi: con la direzione artistica di Giulio Iacchetti Danese prosegue questo percorso affrontando i diversi registri del progetto, dalla piccola serie alla dimensione industriale, senza perdere la spinta creativa né la versatilità di applicazioni in diversi contesti d’uso.

Cea

CEA nel 2007 volge al design di rubinetteria e complementi per il bagno: votata all’innovazione, alla progettualità site-specific e alla reinterpretazione del prodotto, CEA pone la passione, l’esperienza e la specializzazione a servizio dell’architetto, con soluzioni progettuali di design, nel mondo della rubinetteria e dei complementi per il bagno, forgiate con competenza e lungimiranza. Coinvolti tutti gli aspetti della progettazione: quelli tecnico-costruttivi e di installazione, il design, l’utilizzo di materiali innovativi con valenza estetica e funzionale, nonché i principi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.
La collezione CEA include rubinetteria e complementi per il bagno e per la cucina, docce da esterni e destratificatori d’aria, ed è caratterizzata da bassi consumi, alta qualità e libertà di combinazione. I prodotti CEA riportano il marchio Made in Italy.
CEA da forma alle idee grazie ad un materiale puro, fedele e responsabile: l’acciaio inossidabile AISI 316/L: puro perché non richiede trattamenti galvanici né verniciature ed è riciclabile al 100%.
Fedele perché si tratta di un materiale inerte ad alta impermeabilità e resistenza alla corrosione, adatto alle zone marine, termali e dovunque si registri un alto inquinamento atmosferico.
Responsabile perché CEA lo lavora a freddo, con l’ausilio esclusivo di macchine a controllo numerico di altissima precisione. L’acciaio garantisce vita eterna, perché richiede cure minime ed è sempre ripristinabile.
CEA accompagna il progettista nell’evolversi del lavoro: la forte vocazione ecologica, l’originalità e l’altissima qualità del prodotto si mettono al servizio della professionalità, con versatilità, competenza ed efficienza.

Cappellini

Cappellini è una storica azienda familiare italiana di mobili di design, fondata a Carugo nel 1946 da Enrico Cappellini. Sinonimo di originalità, contemporaneità e sperimentazione, il brand Cappellini produce arredamenti di qualità, mai banali e in grado di personalizzare ogni spazio residenziale e contract. Nata come azienda artigianale, le collezioni si caratterizzano per la raffinata semplicità e personalità, dettata dalle grandi firme del design internazionale, scoperte proprio dal talent scout e designer aziendale Giulio Cappellini. Si parla di Jasper Morrison, Marc Newson, Tom Dixon, Marcel Wanders, i fratelli Bouroullec e Nendo, progettisti di opere come la libreria Cloud, le sedie Knotted Chair, Embryo Chair, Pylon Chair e molte altre, diventate oggi icone del brand internazionalmente riconosciute ed esposte nei più importanti musei del mondo quali ad esempio il Victoria & Albert Museum di Londra, il Moma di New York e il Centre Pompidou di Parigi. Altre creazioni che hanno contribuito a formare l’essenza di Cappellini sono la poltrona Proust di Aleesandro Mendini e la cassettiera Side 2 della collezione Progetti Compiuti. La collezione Cappellini traduce in modo flessibile ogni esigenza di arredamento contemporaneo, e colma il divario fra design d’avanguardia e mobile tradizionale.

Campeggi

Campeggi è una moderna azienda comasca che porta avanti una chiara filosofia: le cose cambiano. Nessun progetto è come sembra e tutti si evolvono scoprendo più funzioni, subendo una metamorfosi. Campeggi propone elementi d’arredo colorati, originali e trasformabili. Praticità e Movimento sono le regole base che animano le idee del brand italiano, supportato da designers geniali come Sakura Adachi, Matali Crasset, Giovanni Levanti, Vico Magistretti, Adrien Rovero, Lorenzo Damiani, Paolo Imperatori, Emanuele Magini, Giulio Manzoni e Denis Santachiara. Piccy di Vico Magistretti è la riedizione della poltroncina in legno e tela del maestro esposta nel 1946. Con Riletto, il designer Giulio Manzoni vince il premio Leonardo del Museo della Scienza e della tecnica di Milano, e con Ercolino vince il Design Award Professional-c DIM-Valencia. Quello di Campeggi è un percorso innovativo e allegro che fa del design uno stile giocoso di vita.

Bocci

Fondato in Canada da Randy Bishop e Omer Arbel nel 2005, il brand di lighting design Bocci nasce con un solo progetto di illuminazione, “14”, che è diventato un classico istantaneo e rimane un punto fermo del design e bestseller. Il portfolio si arricchisce nel tempo: una serie di vere e proprie sculture luminose sviluppate a partire da una ricerca sulle qualità fisico-chimiche dei materiali e sull’estonia pura dell’illuminazione. Le collezioni sono nominate con dei semplici numeri che ne evidenziano la collocazione cronologica nel processo creativo del direttore artistico, l’architetto e designer di origini israeliane Arbel, e usano il vetro come materia principe, sapientemente lavorata da artigiani formatisi a Murano.

Artek

Artek è stata fondata a Helsinki nel 1935 da quattro giovani idealisti: Alvar e Aino Aalto, Maire Gullichsen e Nils-Gustav Hahl. Il loro obiettivo era “vendere mobili e promuovere una moderna cultura della vita attraverso mostre e altri mezzi educativi”.
Il nome Artek è una sintesi di “arte” e “tecnologia”, concetti centrali del movimento modernista internazionale che è diventato famoso negli anni ’20. Fu Walter Gropius, uno dei principali sostenitori del modernismo, a coniare il motto “arte e tecnologia – una nuova unità”. La tecnologia comprendeva la scienza e i metodi di produzione industriale, mentre la concezione dell’arte si estendeva oltre le belle arti per comprendere l’architettura e design.
Il modernismo mirava a realizzare una fruttuosa unione di queste due sfere. Questa stessa aspirazione ha guidato i fondatori di Artek nella denominazione dell’azienda e nel progetto di pezzi iconici del design mondiale come lo Stool 60, Armchair 42 e Paimio e il Tea Trolley 900.
In linea con lo spirito dei suoi fondatori, Artek oggi rimane un’azienda innovativa nel mondo del design moderno, sviluppando nuovi prodotti all’intersezione tra design, architettura e arte.
La collezione Artek è composta da mobili, illuminazione e accessori progettati dagli storici maestri scandinavi – tra cui Tapio Wirkkala, Jørn Utzon, Eero Aarnio ed i fondatori – e da importanti designer internazionali contemporanei tra cui Ronan & Erwan Bouroullec, Konstantin Grcic, Hella Jongerius . Artek è da sempre sinonimo di chiarezza, funzionalità e semplicità poetica.

Agape

Dal 1973 Agape scandisce l’evoluzione della stanza da bagno. I suoi prodotti icona, come Spoon e Ottocento di Benedini Associati, hanno segnato tappe fondamentali dell’arredo contemporaneo e oggi per l’azienda grandi nomi del design firmano pezzi che sono già nuovi classici, come Vieques di Patricia Urquiola e i lavabi Bjhon, concepiti nel 1970 da Angelo Mangiarotti oggi realizzati in marmo, pietra e Cristalplant® biobased, un materiale innovativo e sostenibile.
Con Agape la stanza da bagno – ambiente vitale e rigenerante dedicato al benessere – smette di essere solo uno spazio funzionale per divenire centro emozionale della casa.
Questa storia importante è stata premiata negli anni da importanti riconoscimenti, come i Design Plus e molte selezioni al Compasso d’Oro ADI, a cui si aggiungono nel 2014 la menzione d’onore il lavabo Nivis e la selezione per il sistema mobili Plus.

Vitra

Creare prodotti e concetti innovativi con grandi designer è dal 1950 l’essenza di Vitra. Il rapporto di fiducia tra autori provenienti da ogni angolo del mondo e Vitra, che condivide le loro ambizioni, è al centro del processo di sviluppo del prodotto dell’azienda. Le collaborazioni sono sempre una sottile sintesi di libertà artistica, know-how di produzione e conoscenza del settore. Questa filosofia ha plasmato la cultura dell’azienda sin dalle sue prime collaborazioni con designer leggendari come Charles & Ray Eames, George Nelson, Jean Prouvè e Verner Panton, fino ai recenti progetti dei Bouroullec, Jasper Morrison, Ron Arad e Tadao Ando.
Con i suoi classici Vitra rappresenta indiscutibilmente il rivoluzionario design del 20° secolo. Oggi, combinando competenza tecnica e concettuale con la creatività dei designer contemporanei, Vitra cerca di continuare a spingere i confini della disciplina del design.

Bulthaup

Dal 1949 Bulthaup sviluppa progetti e cucine per le persone. Progettazione e design contribuiscono alla realizzazione di prodotti durevoli in termini funzionali ed estetici: con il concetto globale di b.architecture e la reinterpretazione dell‘isola cucina con i sistemi b3, b2 e b1, Bulthaup si concentra sull‘essenzialità, sui momenti veri della nostra vita e sulle abitudini dei giorni nostri. Cucinare diventa un atto della comunicazione e la cucina ritorna ad essere vera architettura. Anche nella perfezione assoluta dei dettagli.
Luoghi in cui poter essere creativi, in cui riuscire a vedere le cose mentre vengono create dalle nostre stesse mani. Per dare vita a questi luoghi l‘uomo, con i suoi bisogni e le sue abitudini, deve essere sempre al centro di ogni nostra riflessione.
La perfezione del lavoro manuale interviene quando le macchine e le tecnologie più raffinate non possono più nulla. E‘ qui che in Bulthaup subentra la manualità che dà ai materiali quel tocco che parla a tutti i nostri sensi.